Le tecniche chirurgiche di trapianto di Capelli per la correzione delle calvizie o dei diradamenti, soprattutto nell’uomo, si sono estremamente raffinate: alla base di tutto vi è la comprensione della vera causa che porta alla caduta del capello: la presenza di recettori ormonali, geneticamente trasmessi da padre in figlio, che legandosi al testosterone innescano un processo di ossidazione distruttiva. Questo spiega perché i capelli trapiantati da aree geneticamente indenni dal problema (regione occipitale) possono attecchire e sopravvivere per tutta la vita, senza mai cadere.
Attualmente abbiamo a disposizione due tecniche di trapianto di capelli perfettamente rodate e sperimentate: la FUSS e la FUE. Ma quali sono le differenze tra queste due tecniche?
La tecnica FUSS (Follicular Unit Strip Surgery) prevede il prelievo diretto, senza rasatura preventiva, di un frammento di cuoio capelluto (STRIP) dalla regione occipitale che viene suturata direttamente. La cicatrice risulta da subito sottilissima e invisibile anche con capelli corti.
Questo consente, se sarà necessario, prelievi futuri senza necessità di crearne di nuove.
Il frammento viene quindi trasferito ai diversi membri dell’equipe chirurgica specializzati nella scomposizione in micro-innesti (1-2 capelli).
I vantaggi della Tecnica FUSS
- può essere prelevata una quantità maggiore di bulbi capilliferi ed è quindi più indicata per vaste aree alopeciche o di diradamento
- grazie a potenti dispositivi ottici di ingrandimento la possibilità di danneggiamento dei micro-innesti durante la fase di suddivisione è praticamente nulla e questo si traduce in un altissima percentuale di attecchimento.
La tecnica di trapianto di capelli FUE (Follicolar Unit Extraction) invece è in grado di prelevare ogni singolo innesto direttamente dal cuoio capelluto grazie ad uno speciale micro-bisturi circolare. Non sono quindi necessarie incisioni e suture: da questo punto di vista può essere considerata apparentemente meno traumatica rispetto alla FUSS.
Svantaggi di questa tecnica:
- è possibile prelevare complessivamente un numero inferiore di bulbi capilliferi, cosa che la rende di fatto indicata per la correzione di piccole aree di diradamento o alopeciche
- non consente la stessa accuratezza e lo stesso rispetto anatomico del bulbo poichè il prelievo avviene infatti un pó alla cieca poichè occorre centrare e posizionare ogni volta l’unità follicolare con un rischio concreto non solo di danneggiarla (transezione) ma anche di danneggiare quelle contigue
- lascia numerosissime micro-cicatrici,che possono risultare poi particolarmente visibili potendo confluire in chiazze più grandi.
Risultato è che l’area donatrice viene notevolmente maltrattata producendosi un reale diradamento che può anche compromettere prelievi successivi.
La scelta della tecnica più appropriata del tipo di trapianto di capelli dipende come sempre dalle caratteristiche individuali, da valutare al momento della visita e soprattutto in base alla esperienza del chirurgo plastico.
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