OMS ha deciso: la Transessualità non è più nella lista delle malattie mentali.
La decisione è dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha finalmente sancito che la Transessualità non debba più essere considerata come disordine mentale ma debba essere accolta in uno nuovo capitolo delle “condizioni di salute sessuale”.
È insomma chiaro che non ci troviamo di fronte a una malattia mentale: classificarla in questo modo non può che tradursi in esperienze estremamente negative e di sofferenza per le persone transgender.
Grande soddisfazione quindi da parte delle varie organizzazioni che da sempre sono in campo per difendere i diritti dei transessuali.
La decisione riflette e rispecchia quella che ha portato, sempre da parte dell’OMS, a considerare l’omosessualità e la transessualità non più come disordine psichiatrico ma come una delle infinite e normali diversità che caratterizzano la razza umana.
E come tale merita lo stesso rispetto.
Era il lontano 1990 e da allora ogni 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la bisfobia, transfobia.
Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario per lo sviluppo economico, e attivista per i diritti LGBT, ha commentato su Twitter: “una grande notizia, importantissima. Un giorno da celebrare”
Il Dott. Riccardo Lucchesi da anni accompagna coloro i quali decidono di intraprendere il cammino nella chirurgia per transessualismo.
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