La ginecomastia è una condizione in cui si ha un aumento della ghiandola mammaria maschile: come si può facilmente immaginare, può essere una fonte di grave vergogna e imbarazzo personale, soprattutto negli individui più giovani
Nella mia esperienza personale ho notato un aumento costante negli ultimi anni dei pazienti che si rivolgono a me per questo problema.
La spiegazione risiede oltre che a una possibile maggiore esposizione a fattori che ne favoriscono la comparsa anche probabilmente ad una maggiore sensibilità nella percezione del proprio corpo.

Da cosa dipende la ginecomastia?
Durante la pubertà gli ormoni possono indurre una crescita eccessiva della mammella maschile che il più delle volte tende a regredire spontaneamente mentre altre può stabilizzarsi nel tempo.
Oltre alla pubertà, tra le cause più comuni della ginecomastia ci sono l’aumento di peso, l’uso di ormoni steroidei anabolizzanti, l’uso di marijuana, diversi farmaci, ecc.Una buona diagnosi è comunque necessaria.
Come faccio a sapere se ho la ginecomastia?
La ginecomastia generalmente si presenta in forma bilaterale ma ciò non toglie che esistano anche forme monolaterali o asimmetriche.
L’autopalpazione generalmente aiuta a riconoscere una massa palpabile dietro l’areola di consistenza duro-elastica, di grandezza variabile.
La ginecomastia vera non è però così frequente come potrebbe sembrare: nella maggior parte dei casi l’aumento del volume non dipende direttamente dalla ghiandola mammaria ma da un accumulo adiposo localizzato com’è tipico per esempio nelle persone sovrappeso.
Guarda i casi prima e dopo del dott. Lucchesi
Si parla in questo caso non più di ginecomastia ma di pseudo-ginecomastia. Come si vede c’è notevole differenza rispetto a quella vera e difatti anche le soluzioni chirurgiche sono notevolmente diverse.
Soluzioni chirurgiche per la ginecomastia
Nel caso della ginecomastia vera la ghiandola mammaria ingrossata deve essere isolata e rimossa attraverso un’incisione cutanea, sul margine inferiore dell’areola; l’intervento è piuttosto indaginoso e deve essere eseguito in anestesia generale; sono necessari i drenaggi post-operatori.
Come per tutti gli interventi in anestesia generale, anche in questo caso è necessaria l’esecuzione di esami pre-operatori completi quali ematochimici (esami del sangue), ecg, ecografia mammaria ed altri se richiesto dal chirurgo.
Nella pseudo ginecomastia la soluzione è invece molto meno traumatica e invasiva in quanto è sufficiente una piccola liposcultura eseguibile anche in semplice anestesia locale.
Il post operatorio è in questo caso molto più lieve e non vi son praticamente cicatrici visibili. Neanche i drenaggi sono necessari.
In alcuni pazienti sovrappeso le due tipologie, ginecomastia vera e pseudo-ginecomastia, possono coesistere; in questo caso le due tecniche vengono utilizzate simultaneamente.
Periodo post-operatorio
In entrambe i casi nel periodo post operatorio è necessaria una buona compressione utilizzando una fascia elastica per almeno un paio di settimane .
Il ritorno al lavoro e alle attività sportive più leggere è molto rapido dopo una liposcultura localizzata (pochi giorni); nel caso di rimozione chirurgica della ghiandola i tempi possono essere invece decisamente più lunghi (3-4 settimane).
È raccomandabile astenersi dal fumo per le settimane successive all’intervento per evitare rallentamenti o alterazioni della cicatrizzazione. Ogni sigaretta infatti provoca un’ora circa di ischemia tessutale, vale a dire che per un’ora il sangue circolante sarà povero di ossigeno e scorrerà in vasi sanguigni più stretti e piccoli per effetto della nicotina.
Nel caso di intervento per ginecomastia vera, che determina ampi scollamenti sottocutanei il fumo potrebbe provocare serie sofferenze a carico dei lembi cutanei con necessità di possibili reinterventi correttivi.
L’astensione deve cominciare alcune settimane prima e prolungarsi per diverse settimane dopo l’operazione.
Ricordatevi di scegliere sempre professionisti specialisti in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e non da medici che non abbiano seguito un regolare percorso professionale formativo riconosciuto.
Ancora meglio sarebbe accertare preventivamente l’esistenza di buone recensioni, verificarne l’appartenenza ad associazioni ufficialmente riconosciute (AICPE e SICPRE).