Sono più numerose di quanto non si pensi le persone che si rivolgono al chirurgo plastico per la correzione dei capezzoli introflessi, oggettivamente un problema di piccole dimensioni ma a volte di grande importanza dal punto di vista psicologico.
L’aspetto caratteristico dei i capezzoli introflessi è la loro scomparsa (non risultano visibili neppure con il freddo o dopo stimolazione tattile) e dalla presenza al loro posto di un infossamento più o meno profondo al centro dell’areola.
Ricordiamo comunque che questa condizione, salvo che nei casi più gravi, non crea reali difficoltà all’allattamento e non ostacola la suzione da parte della poppante.
Chi ha la fortuna di avere dei capezzoli normalmente proiettati e di forma naturale fatica a comprendere le difficoltà psicologiche incontrate da chi convive con questo problema.
Ricordiamo però il capezzolo non è solamente uno dei tanti strumenti connessi alla maternità ma riveste anche una grande importanza nella sfera affettiva-sessuale.
Sono sorprendenti gli effetti negativi che si riverberano proprio a questo livello: la vergogna di mostrarsi nude di fonte al fidanzato o partner, di confrontarsi con le proprie coetanee (per esempio negli spogliatoi dopo attività sportiva comune), la sensazione di inadeguatezza vissuta in maniera più o meno accentuata.
Chi decide di trattare chirurgicamente il problema dei capezzoli introflessi deve però accettare il fatto, inevitabile, di perdere completamente la capacità di allattare in futuro: questo va sempre chiarito e ribadito prima dell’intervento per non lasciare adito a dubbi o malintesi.
Questo si spiega perché la retrazione del capezzolo al di sotto del piano dell’areola è causata da una brevità congenita dei dotti galattofori che qui convergono da tutta la mammella e che devono forzatamente essere interrotti per consentirne lo “sganciamento”: l’effetto è immediato e il capezzolo, non più trattenuto potrà innalzarsi in tutta la sua lunghezza, normalmente con grande gioia della paziente.
L’intervento di correzione dei capezzoli introflessi in se stesso è semplice e rapido eseguibile ambulatorialmente in semplice anestesia locale attraverso minime incisioni all’interno dell’areola, talmente piccole da non meritare nemmeno un punto di sutura e praticamente invisibili a distanza di tempo.
Decorso post operatorio
Per le due settimane successive, in attesa del consolidamento definitivo, sarà necessario proteggerli da schiacciamento (per effetto del reggiseno o durante il sonno) con un piccolo cilindro di plastica, invisibile sotto i vestiti o il reggiseno.
Avete qualche dubbio o domanda?
Per ogni ulteriore informazione potete contattare, senza impegno, il Dott. Lucchesi utilizzando il form sottostante
[contact-form-7 id=”10846″ title=”Modulo di Contatto dott. Riccardo Lucchesi_form_articoli”]