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Alcune informazioni sulla liposcultura localizzata

da | Nov 26, 2018

Credo che valga la pena chiarire alcuni concetti fondamentali sulla liposcultura localizzata, tecnica nata alcuni decenni fa e ormai universalmente e ufficialmente riconosciuta.

 

La liposuzione o liposcultura, i termini sono equivalenti, è stata concepita per rimuovere o modellare il tessuto adiposo sottocutaneo (sia in eccesso che non armonicamente distribuito) senza necessità di alcuna cicatrice evidente.

Oggi la cosa ci sembra naturale e scontata: in realtà la tecnica è di per sé stessa geniale ed ha infatti suscitato grande scalpore e incredulità all’epoca della sua presentazione, intorno agli anni settanta. Il principio è rimasto immutato nel tempo ma la liposuzione si è evoluta grandemente sia per il perfezionamento dei materiali e dello strumentario chirurgico sia per il continuo approfondimento dell’esperienza tecnica. Da qui è nata la liposcultura localizzata della quale illustriamo le principali caratteristiche.

 

Il grasso asportato con la liposcultura tende a riformarsi?

Una delle domande che mi viene posta più frequentemente. Per rispondere ed essere pienamente compresi è necessario premettere che lo spessore o la distribuzione del tessuto adiposo in ciascuno di noi è stabilito geneticamente, cioè è determinato fin dalla nostra nascita da fattori familiari e costituzionali.

In parole più semplici possiamo immaginare che Madre Natura ci abbia dotato di un numero più o meno grande di adipociti (cioè delle cellule responsabili dell’accumulo di grasso) a seconda della regione corporea. Gli effetti di questa “distribuzione naturale” sono riconoscibili in ciascuno di noi ed è frequente osservare, anche in giovani dinamici e sportivi, la presenza ineliminabile di cuscinetti adiposi localizzati ai fianchi o alle ginocchia ecc.

La spiegazione sta appunto nel maggiore numero di adipociti in quel punto che modificheranno il loro volume in relazioni alle alterne fasi di aumento o calo di peso, ma senza mai sparire completamente, nonostante dedizione e forza di volontà.

La cosa, in effetti, a volte può essere scoraggiante. L’efficacia della liposcultura localizzata risiede proprio nella capacità di diminuire permanentemente la concentrazione cellulare in un’area specifica, privando di fatto l’organismo della possibilità di accumulare, di immagazzinare più grasso in quel punto rispetto a quelli vicini.

E’ importante comunque non crearsi l’illusione di aver guadagnato l’immunità da futuri aumenti di peso, ma si può però affermare con certezza che ogni aumento o diminuzione avverrà da questo momento sempre in forma armonica.

 

La liposcultura localizzata è pericolosa?

Un’altra domanda posta con frequenza. Paradossalmente, proprio perché si tratta di una tecnica priva di cicatrici, si è creata nell’opinione pubblica una crescente preoccupazione alimentata da notizie di isolati tragici incidenti: la mancanza di cicatrici, il simbolo di ogni tipo di chirurgia, trae a volte in inganno medici di base o non specialisti in Chirurgia Plastica che si illudono di trovarsi di fronte ad un innocuo trattamento para-chirurgico facilmente eseguibile anche in ambienti non idonei.
Possono così essere trascurate norme elementari di scontata importanza, come la corretta sterilizzazione dello strumentario.
Con questi presupposti, è ovvio che anche una banale estrazione dentaria può trasformarsi in tragedia se eseguita da persone incompetenti.
La realtà è che la liposuzione rimane uno degli interventi più sicuri e con minori rischi di complicanze rispetto ad altri, perlomeno in mano a professionisti capaci ed esperti e comunque sempre in strutture adeguate.

Sui dettagli tecnici sono state già spese molte parole: le cannule, attraverso cui sarà aspirato il grasso, sono così sottili da poter essere introdotte attraverso forellini millimetrici. La parte trattata dovrà risultare liscia ed uniforme rispetto al piano circostante perché il risultato finale sia eccellente.

Non deve essere provocata, per nessun motivo, alcuna irregolarità di superficie. Ciò che invece non è noto a tutti, è che l’effetto della iposcultura localizzata non si limita al semplice modellamento “volumetrico”: a distanza di tempo dall’operazione si assiste ad una progressiva, lenta retrazione cutanea, una sorta di compattamento che avviene in risposta alla stimolazione meccanica della cannula.

Questo fenomeno è di cruciale importanza perché fa sì che la cute si possa adattare perfettamente alla nuova forma e ai nuovi volumi, acquistando in più migliore tonicità e creando un vero effetto “lifting”.

Tecnicamente la cosa viene intelligentemente sfruttata in certe regioni anatomiche dove è più evidente la forza di gravità, come braccia, natiche ecc.

 

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